mercoledì 8 aprile 2009

Fuori dal bidone c'è un bidone più grande.




In questo bidone c'è un eroe. Uno che ne ha viste tante, così tante da aver subito un invecchiamento precoce. Invecchiare, si sa, comporta un processo degenerativo sia fisico che mentale e, infatti, il nostro eroe rapidamente si fa prendere dal panico. Quando la linea dello stress è troppo alta una soluzione è infilare l'eroe nel bidone, un ventre scuro e protettivo. Un utero insomma.
E' solo un videogioco. Per adulti mai cresciuti come me, realizzato da un bambino adulto, giapponese per giunta...

Per chi come il sottoscritto ha già visto quasi 4 decenni di storia è difficile non ritrovare nei fumetti giapponesi l'eco della propria infanzia vissuta alla fine degli anni '70 con il suo ultimo carico di utopia libertaria.  I robot giganti guidati da romantici capelloni un po' effemminati (Actarus suonava la chitarra, Capitan Harlock l'ocarina) lottavano per ideali di socialismo e libertà. Persino lo scanzonato Daitarn 3 usava il sole (dell'avvenire) per friggere i cattivi, quasi sempre fascisti, quasi sempre provenienti da Marte (Don Zaucher – una specie di Papa Ratzinger ante litteram) o dalla Luna. Le loro truppe avevano un'uniforme identica come da tradizione totalitaria.
A noi piacevano molto gli eroi, specie se super che risolvevano la questione ideologica con la dialettica del maglio rotante (Goldrake) e del doppio fulmine (Mazinga).
Non ci possiamo fare niente, quelle idee ci hanno inprintato per sempre e in un certo senso ci hanno fottuto condannandoci a un futuro di eterni delusi.

Nei decenni successivi Goldrake e soci hanno incassato solo batoste, l'utopia si è progressivamente spostata dalla piazza al divano di casa che, diciamolo, è un po' più comodo. Poi nell'89 abbiamo tutti salutato come una liberazione la caduta della Luna Rossa del socialismo reale. Ci abbiamo messo un po' e forse non ci siamo arrivati ancora tutti a capire che in quel momento ci era stato recapitato il certificato di morte dell'utopia. Goldrake era già finito nel museo insieme alla salma di Lenin, Harlock se ne stava a prendere il sole in qualche isola dei Caraibi, mentre qui c'era il ritorno del Re Vega o del Re Vago (W.Bush), ormai privi di alcuna credibile resistenza.

Ci credo che non ci piaccia crescere. Devi aver bevuto davvero troppa Coca Cola per pensare che il mondo di oggi sia una figata. Allora meglio chiudersi nel bidone, come fa il Mica-Tant-Solid Snake. Uno che ci crede ancora. Invecchiato precocemente insieme alle sue idee che avevano il difetto di essere Giuste. Qualche colpo lo sa assestare ancora, ma  sono colpi virtuali e consolatori. Rivoluzioni intime per spettatori che non vogliono rassegnarsi al cinismo e che ancora vedono in fondo al vaso (al bidone?) la speranza. Del resto come insegna un vero Solido come Clint nel suo ultimo Davvero-Grande Torino, il nostro dovere è almeno lasciare la speranza ai nostri eredi.



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