Non mi ero mai messo in coda per vedere una celebrity e trovavo chi lo faceva tra il maniaco e lo stupido finché oggi, alle 12,35, mi sono felicemente unito al club degli stupidi maniaci. Mi sono detto: quando mai mi ricapiterà di incontrare l'uomo che ha ideato film come Brazil o Il senso della vita? E soprattutto vogliamo lasciare l'uomo che in parte ha ispirato Get ready e Nello spazio di un secondo ignaro delle sue responsabilità in tali opere imperiture?
Spazio per altre domande retoriche.............................................................................................................
L'occasione quindi non si poteva mancare anche se il vetusto sistema di trasporti londinese ha cercato di sabotarmi l'incontro con presunti lavori di ammodernamento. Tuttavia, ormai padroneggiando la tela della tube come un ragno dal culo crociato, sono planato sul back del Forbidden Planet di Shaftesbury Avenue con mezz'ora di anticipo sull'inizio della messa.

Mi attendevo folle da pellegrinaggio alla Medina e invece il club di cui sopra contava meno di un centinaio di giovanotti tra i 25 e i 50 con netta prevalenza di uomini intorno ai 40, visto che il nostro papa non è proprio un ragazzino.
Ognuno aveva portato qualcosa da farsi firmare. Io invece avevo portato qualcosa di firmato, ossia Get Ready e Nello spazio di un secondo e nel mentre lucidavo il mio inglese migliore per dirgli qualcosa di sensato. La presenza di un giovane cameraman intento a far domande mi preoccupava non poco. Stavolta temevo di non riuscire ad evitare l'interrogazione di inglese e neanche l'alluce valgo mi avrebbe salvato. Nonostante tutto mantenevo un certo aplomb, mentre la mia vicina era già alla terza gomma da masticare stile bigbuble e cominciava ad avere difficoltà di respirazione. La fila intanto si accorciava, anche se lentamente. Infatti, come avrei di lì a poco sperimentato, la cosa era molto rilassata: chi aveva già le sue cose andava diritto al soglio pontificio, chi come me non aveva nulla passava prima a prendersi una copia di Tideland. Per tutti Terry aveva una parola buona e si intratteneva in convenevoli, mentre col suo manone stritolava le ditina dei fedeli. E' stato davanti al gigante che il mio aplomb è svanito e mi sono sentito una formica con la voce da topo.
Io: I'm an italian filmaker...
Terry: Really? Har har har (risata da gigante). Italiano!
Poi gli ho detto qualcosa tipo: ho qui due film chiaramente ispirati ai tuoi... O giù di lì, anche perché lui li ha presi fingendosi molto interessato e a quel punto non ricordo più nulla se non che gli ho buttato qualcosa come: if you need help for your next movie, you've got the number...
Da quale pericoloso sobborgo della mia mente abbia trovato una frase simile non lo so, ma ormai il mio culo e la mia faccia non si distinguevano più e allora gli ho fatto pure una foto con Get ready così che per oggi la giornata poteva chiudersi lì e alle 14 avrei potuto andare a letto contento come un bambino a Natale.
L'emozione mi aveva così stretto che a quel punto l'esigenza di un bagno era diventata una questione umanitaria. Fortuna che a pochi passi c'era il British Museum che, oltre che per i fregi del Partenone e la Stele di Rosetta, è famoso per avere una collezione di ottimi bagni.

In the AlextheAnt Picture: Terry showed our movie like if it were his...
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