lunedì 29 gennaio 2007

Il cappello ce l'ho, è la telecamera che mi manca.

Ok, il mio debole per i mezzi pubblici mi ha fatto entrare nello shop a loro dedicato a Covent Garden. E lì c'era un sacco di roba esageratamente attraente. Tazze. Dozzine di tazze con le linee del metrò. Ma attenzione: non la solita mappa della metro che è diventata opera artistica di pregio, ma ci sono tazze dedicate a ogni linea specifica, tipo la Victoria, la Piccadilly, la Northern. Come se da noi ci fosse una tazza gialla per la linea tre con su scritto le fermate. In pratica a noi basterebbero tre tazze: per lui, per lei e quella per l'immancabile Tafano.

Qui invece puoi farti un set da 12 e aggiungerci una scoldella per il cane. Ma il punto è che è evidente che hanno il culto dei loro trasporti e che apostrofare una carrozza equivale a una bestemmia. Hanno i trenini, i modellini dei bus, le magliette, le felpe, gli ombrelli, targhe, magneti da frigo, penne, e una libreria piuttosto fornita a tema public transport. Che invidia. E che prezzi. Allineati al costo del biglietto.

Tuttavia, il cappellino con su scritto Underground non me lo sono risparmiato. Anche perché il cappellino alla Spike Lee è praticamente una conditio affinché si possa prendere in mano una telecamera. Ora quindi mi serve una telecamera. Ma conto di recuperarla al più presto. Il film è nell'aria, non posso mica farmi passare altre volpi sotto il naso senza avere un adeguato mezzo di ripresa.

(nella foto Discovery-TheCat, un passante furbo come se stesso
si gira verso la mia finestra alle ore 12 circa, alla faccia di Ivano Fossati)

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