
Dopo la simpatica vittoria di chi non voleva una costituzione scritta da un feticista del cappio, mi sono imbattuto in uno dei soliti dibattiti post elettorali.
A parte le ovvie dichiarazioni di chi aveva chiaramente perso tese a dimostrare che aveva chiaramente vinto c’è stata un’uscita di un senatore ds, tal Chiseloricordailnome che ha dichiarato che il popolo italiano andava lodato per l’incredibile sforzo dovuto al defatigante susseguirsi di elezioni.
In effetti anche io mi sono sentito provato in quanto elettore più che a fare la palestra alla quale non sono mai stato iscritto.
In effetti, se ci si sofferma a elencare le operazioni in capo al medio cittadino per esprimere il proprio voto, si dedurrà che la democrazia è destinata a fallire per crampi.
Personalmente ho dovuto:
cercare la tessera elettorale e quindi estrarla dall’apposito faldone portadocumenti
controllare di avere la carta di identità
mettermi le scarpe
lasciare a casa il cellulare per non dimenticarlo al seggio
aprire la porta
uscire
scendere 27 ripidi scalini
aprire un cancello di ferro e poi uno di legno, il primo piuttosto scomodo, il secondo piuttosto pesante
percorrere metri 58 che mi separavano dalla scuola
salire, e qui si distingue l’uomo fortunato, un piano
trovare il seggio n.252 che era esattamente dove è sempre stato, ma non si sa mai
entrare in esso
consegnare tessera elettorale
attendere
ottenere una matita e una scheda
aprire la scheda
e con sforzo sovraumano apporre una X
Le operazioni, ma sicuramente erro per difetto, sono state 17 ed è solo un miracolo che non mi sia procurato stiramenti e/o ernie. Ora vado a fare tre giri del parco per prepararmi alle prossime elezioni.
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