GENTE DI CUI SENTIREMO LA MANCANZA
(e non).Lo sapevate? Il Gipeto nonostante i suoi 2,80 metri di apertura alare può fare lo "Spirito santo", ossia "il librarsi fermo nell'aria battendo le ali o semplicemente usando il vento contrario".
Si può vivere senza il Gipeto? E' da un pezzo che viviamo senza il Dodo e il Quagga e non sembra che la solitudine di specie ci preoccupi molto vista la lista di conviventi del nostro pianeta di cui ci stiamo progressivamente privando. Forse ci accontenteremo di un pianeta virtuale su internet, ma bisognerà comunque lavorare di immaginazione...
Ora io concordo con chi ritiene che prima viene la felicità degli umani e poi di tutti gli altri. Tanto più che la felicità dei Gipeti è direttamente dipendente dalla felicità degli umani. Tuttavia, mi chiedo, se un giorno ci venissero a trovare degli alieni tristi, come ce la caveremo? L'umano non è piacevolissimo da carezzare, nudo è piuttosto ributtante e, ad eccezione di un cardinale tedesco da poco strappato alla coltivazione dell'uva, non sa fare lo spirito santo. Un alieno triste non troverebbe motivo per tenerci in vita e probabilmente ci sacrificherebbe a favore di una morbida e paciosa nutria domestica.
Ora che senso ha scrivere di Gipeti su un blog di cineasti indipendenti come questo? Forse nessuno. Forse invece un sito che si occupa di cinema dovrebbe occuparsi di ogni cosa filmabile sulla terra o nella fantasia. Non si può essere cineasti senza un'opinione, anche confusa, sul mondo e sul suo destino. Sebbene sia dell'idea che il cinema non sia in grado di salvare l'umanità e nemmeno sia il suo scopo, questo non vuol dire che non se ne debba occupare. L'altra ipotesi è che mi andasse semplicemente di parlare di Gipeti perché piacevole e perché alle feste non incontro mai nessuno che mi parli di loro, al punto che a volte mi chiedo se esistano davvero o se ho sbagliato festa...
- Ma allora stai preparando un film sui Gipeti?
Forse. Sicuramente mi piacerebbe capire perché ho un fiume vicino a casa che si chiama Lambro e che è assolutamente e integralmente MORTO. Qualcuno direbbe: più morto di Dillinger. Se c'è un morto ci sarà anche un assassino. Com'è che non ci viene in mente di cercarlo e metterlo dentro?
Ora se mi vedete preoccupato per il Gipeto invece mi sento molto tranquillo per l'annunciata scomparsa della pellicola (ah ah!). Certo un po' di nostalgia la creerà in tutti noi anche se non ne abbiamo mai fatto uso. E' notizia di questi giorni che nel paese dell'avvenire il digitale ha varcato altre barriere e insidia sempre di più il mezzo analogico. Con un incredibile crollo di costi che porta una qualità da Cinealta a portata di molte persone. Qualcuno dice troppe persone. Io dico invece che, come sosteneva Zavattini ai tempi della diffusione delle super 8 economiche, un cinema di popolo è elemento importante di democrazia e garanzia di maggiore diffusione delle idee. Nella speranza che poi le idee che a noi piace chiamare STORIE siano poi ben fatte.
C'è nessuno che mi voglia raccontare la storia del Gipeto? Sennò lo faremo noi con una telecamera HD...
Caro Alex the Cat,
RispondiEliminail Gipeto mi sembra proprio un colpo basso nei confronti dei tuoi fans... e poi, ... almeno 'sto gipeto se magna?
Se lo magni te mozzico!
RispondiEliminaNon sono d'accordo. Più strumenti non significa più democrazia. A parte che bisogna vedere chi mai riuscirà a vedere un documentario sul gipeto fatto dal tuo vicino di casa. Se non capite che il problema è distributivo e non produttivo vi mancherà un pezzo di realtà. Oltre al fatto che, educati da anni da immagini degradate e degratanti i risultati della massa mi mettono solo il terrore.
RispondiEliminaCon affetto.
Ugo
Buon vecchio Ugo,
RispondiEliminasì il problema è distributivo e bla bla come dici tu ed è anche vero che mi mancano non uno, ma molti pezzi di realtà. Resto dell'idea che più la tecnologia diventa accessibile a un vasto pubblico e meglio è. Almeno si incrina un poco il gioco dei ruoli autore-spettatore che un po' ha stufato... O no?
Caro Alex,
RispondiEliminaanche se il Gipeto purtroppo è un argomento solo per poche persone, hai comunque ragione: la gente è capace di farne a meno. Ed è capace di fare a meno di molte, molte altre cose. E' capace di rinunciare a tutto quello che sta intorno al Gipeto, come l'ambiente in cui vive, la flora, la fauna, anzi credo l'intero ecosistema, a patto che non arrivi a toccarla da vicino. E tutti gli ambienti protetti che esistono senza che la gente ne sappia qualcosa, potrebbero tranquillamente sparire insieme a tutte le altre bellezze, tutto potrebbe sparire, e la gente potrebbe restare tranquilla a vivere nella propria metropoli, a patto però che a metà Luglio ci sia un luogo dove poter andare in spiaggia o in un'escursione in montagna. Se in quel momento questi due posti verranno a mancare, allora ci si mobiliterà contro questo mondo malsano. E che cavolo la Terra pass, ma i luoghi di vacanza, almeno quelli li si pretende, altrimenti cosa si è lavorato a fare?
Alessandro