venerdì 16 aprile 2004

ROAD TO SHORTS - PAR...

ROAD TO SHORTS - PART 2
Qui continua l’avventura…


(ovvero la lunga marcia verso il corto)


Oggi io e Bonus siamo stati nello studio fotografico di Laila, simpatica ragazza che fino ad oggi mi era completamente sconosciuta. Bonus voleva che le facessimo vedere il nostro attuale attrezzo di ripresa, affinché, da esperta fotografa, potesse dirci qualcosa sulle luci da usare. In realtà è stata l’occasione per guardarmi in giro e capire come reperire pannelli e diffusori di luce. In più ho avuto un'ispirazione per il Famoso Carrello che mi tiene sveglio la notte (oltre alle zanzare che sfidano questa primavera islandese). Grazie a Laila ho trovato un fantastico sito dove vendono, probabilmente a carissimo prezzo, alcuni fantastici effetti speciali. Per la serie: mai più senza l’iceberg portatile o senza il plastificatore di coni gelato.

Tornando agli attrezzi del mestiere, nella foto vedete la nostra attuale cattura immagini. Quella che ci ha accompagnato nelle ultime imprese, Venezia inclusa. E’ una Sony digitale a 3 ccd ed ha un nome astruso tipo Pdx10 (chiamarla Maria no?). I tre ccd non sono dei post democristiani, ma sono 3 sensori elettronici, uno per ogni colore primario (rosso, verde e blu)
composti da un tot di pixel (1 milione per ciascuno in questo caso). Le telecamere digitali si distinguono in primo luogo proprio per il numero di ccd. Quelle cosiddette di fascia bassa ne hanno uno… le migliori 3. Per le riprese di “un dì felice” usammo una mitica sony handycam pc101 con un solo ccd. Io la trovo ancora fantastica anche se restituisce delle immagini parecchio sgranate. Me la porto dietro quando ho bisogno di qualcosa di molto maneggevole o anche per ottenere un certo effetto increspato che, secondo me, ha una sua poesia. Tuttavia, la qualità con quelle a 3 ccd è veramente notevole. In primo luogo per i colori. Avendo un ccd per ogni colore l’immagine è molto più nitida e i colori molto più fedeli. L’attuale gingillo mantiene una dimensione davvero compatta eppure ha tutta una serie di caratteristiche da oggetto professionale tra cui un accrocchio (scusate il tecnicismo) a cui si possono collegare microfoni professionali di ottima qualità. E’ anche una delle poche, se non l’unica in questa fascia, ad avere i cosiddetti 16:9 nativi. Vuol dire che è fin dalla nascita predisposta a riprendere in formato panoramico (che per chi vuole fare cinema è fondamentale, visto che il formato 4:3 non si usa più dagli anni ‘50) senza perdita di risoluzione verticale (machestoaddì?).
Certo non siamo ancora alla qualità della pellicola, neanche di quella a 16mm, tuttavia, per chi come noi muove i primi passi, questi oggetti sono meravigliosi per raccontare storie e, soprattutto, hanno un costo dieci volte inferiore ai mezzi analogici. Se fate un salto nel blog “dietro la cinepresa”, curato da un gruppo che si cimenta nelle riprese di un corto in pellicola 16mm vi renderete conto dei costi. Es. 1 rullo di pellicola da 10 minuti costa € 151,00 (le vecchie trecentomila). Un nastro digitale di 60 minuti va da minimo 4 euro ad un massimo di 20 per le dvcam sony. Senza contare che la pellicola non si può riutilizzare e praticamente non consente errori. Per non parlare della parte relativa al montaggio che rimandarei ad un prossimo post.



In ogni caso la tecnologia avanza e il digitale anche di fascia media sta compiendo, come direbbe un nostro critico, salti quantici ogni mese. E’ da tempo che ho messo gli occhi su un gioiellino della Panasonic che ha un altro nome impronunciabile di dvx100A (A sta per Andrea?) che vedete in foto con tutti i suoi accessori più sfiziosi. E’ diventata in poco tempo il must dei filmmakers indipendenti per una serie di trovate assai apprezzabili. In primo luogo simula una gamma cromatica di tipo cinema. In secondo luogo ha i famosi 24 fotogrammi progressivi al secondo. Tradotto significa che tende a somigliare alla pellicola più di qualsiasi altra telecamera digitale di questo livello. E’ chiaro che ci piacerebbe girare i prossimi lavori, specie quelli creativi come i corti, con questo bel pezzo di ferraglia. Magari facendola scorrere su un bel carrello...






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