sabato 7 maggio 2011

Tutto si sarebbe potuto fare diversamente, tranne questo.
(Pensieroni post "Source code" di Duncan Jones).


C’è il tema del doppio e del riflesso, certo certo.
C’è il tema degli universi paralleli, alternativi e concentrici che sono tre cose molto diverse, ma che in questo film ci stanno tutte insieme. Non si può negare.
C’è il tema del corpo, dell’io e del non essere. E come no.
C’è il film più dickiano (nel senso di Philip K.) degli ultimi tempi pur senza partire da un preciso racconto di Dick. Chiaro.

C’è tutto questo e molto altro in source code, ma c’è soprattutto una cosa che emerge su tutte in una scena davvero molto bella: il contatto tra due universi umani che normalmente chiamiamo innamoramento. Bastano 8 minuti (ma forse anche solo 8 secondi) perché da due storie se ne formi una terza che muterà i destini di tutti. E’ il contatto creatore che permette al nostro mondo di mutare ogni giorno senza, di fatto, morire mai.
Bravo Duncan.


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