lunedì 5 gennaio 2009

The Spirit-osissimi.

Come fare a meno della critica e vivere felici.

Mi sono sempre chiesto il senso dell'esistenza dei critici cinematografici e letterari. Che fondamentalmente è gente che ti dice la sua opinione che, non avendo alcunché di tecnico, vale ne più né meno dell'opinione di qualunque persona, ma che in verità pesano di più perché si definiscono critici e dicono la loro nella pagina degli spettacoli dei giornali. Giornali che io leggo spesso a cominciare dalla fine e quindi mi è difficile non leggere le critiche e ancora più difficile non rimanerne involontariamente condizionati. Un po' come stare in un paese ultracattolico. Anche se dici di non essere cattolico alla fine ti tocca commentare le opinioni del Papa che poi vale, come diceva Gaber, quanto l'opinione di qualunque di noi. Non lo sai perchè, ma ti tocca commentarle e pure beccarti le nozze in chiesa dell'amico che non è mai stato cattolico un minuto in vita sua. Quanto aveva ragione CT che circondava il Castello Sforzesco con “il clero uccide con l'onda”. Allo stesso modo fa la critica.

Il debutto alla regia di Frank Miller sprofonda fin dall'inizio e boccheggia in cerca d'aria per i successivi cento minuti”.

Il registro che Miller adotta quindi non fa centro. Anche perché non si può non restare almeno allibiti di fronte a siparietti che nei primi minuti possono anche strappare un mezzo sorriso, ma trascinati avanti senza sosta alla lunga diventano per niente interessanti. Si procede per accumulo, e la storia va da sé: a caso, senza un brivido, senza un fremito, fredda e senza emozioni”.

Per la sua prima regia "in solitaria", Frank Miller manca sostanzialmente il bersaglio, con un film registicamente debole e dalla sceneggiatura esile”.

Con questi fottuti biglietti da visita a uno non è che venga proprio voglia di prendere la sciarpa, i guanti, il cappello di pile, ficcarsi su un tram che non arriva, sferzare il nevischio e pagare 7 euro e cinquanta per un film doppiato in italiano e con il maledetto intervallo in mezzo.

Che dire del film allora? Niente. Non è che me la prendo con le opinioni non richieste degli altri per rifilarvi la mia ancor meno richiesta.

Dico solo “procuratemi una cravatta e fate in modo che sia rossa”.


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