domenica 16 settembre 2007




Anche senza dati scientifici direi a naso che gli americani godono di questi tempi di uno dei più alti indici di impopolarità della loro storia. All'antipatia di base che si attirano per definizione gli imperi si aggiungono scelte economiche e politiche da ras del quartiere più che da faro della libertà e della democrazia.  Se per i nemici l'impero garantisce una dose di bombardieri per gli amici riserva altri e, diciamolo, più piacevoli arsenali. Armi di persuasione di massa come l'arte cinematografica che se non ci piegano del tutto, tuttavia aiutano a mantenere una percezione gentile dell'impero.

L'impero percepito è ancora pieno di buone intenzioni, di persone pensanti, capace di autocritica e di autoriformarsi perché, in fondo, il sistema non sarà un gioiello, ma garantisce una certa libertà, specie di comprarsi un sacco di meravigliose cose idiote. Quasi tutto ciò che ho intorno è stato inventato o pensato dal cuore dell'impero. Questo meraviglioso computer dalle forme sexy che ti fa sviluppare un'attrazione sessuale. La lattina di liquidino nero pastoso meraviglioso purché gasato e a una temperatura di max 5 gradi, fino alle stracomode scarpe con l'aria sotto. Ogni oggetto una pillola azzurra. Un attaccamento a una gioiosa realtà fatta di giocattoli per adulti bambini. Ok io mi ci sono iscritto da un pezzo al partito (democratico) degli adulti bambini. Ed è per questo che alzo le mani e mi arrendo di fronte ai proiettili più intelligenti progettati dall'impero come l'ultimo film di Paul Haggis “In the valley of Elah”. Cazzo mi sono commosso per come funzionava tutto. Per la chimica tra gli attori, per la qualità della narrazione, per la capacità di storicizzare il presente, per come si dipingono come dei giganti indifesi, dei Golia confusi in cerca di aiuto. Alla fine ti verrebbe voglia di organizzare un Live Aid per gli Stati Uniti. In fondo noi siamo loro solo con un po' meno suv. E lì ho capito che avevo già digerito un'altra pillola azzurra e che, nonostante tutto, morirò americano.


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