domenica 9 ottobre 2005

CaPrIcCiO N.24 (Nicolò Paganini).

Avevo pensato di intitolare questo trafiletto "non Professionisti, ma Fighi" e di mettere una foto di Luis Figo, giocatore di classe di una nota squadra con poco spirito. Il pezzo era dedicato alla nostra squadra cinematografica che al contrario è quasi tutta Spirito. In questo periodo è molto impegnata su più fronti e mi piace pensarla non costituita da professionisti, ma da fighi, un termine che può essere declinato praticamente solo in positivo. Mentre i professionisti eccellono in tutti i campi, compresi quelli criminosi, i fighi invece sono quelli che risolvono le questioni più intricate in maniera brillante e che si adattano ai capricci della sorte consapevoli che la propria sorte non è determinante per la sorte del mondo. E quindi, alla fine, i fighi si ridono addosso.

Dopo aver visto recentemente il nostro piccolo gruppo dribblare le avversità di un garage freddo, umido e buio, così come confidare testardamente nelle aperture del cielo pur di portare a casa la sCena, ho pensato di cambiare titolo e  approfittare di Paganini e di un suo pezzo che gira molto nel lettore del CD ultimamente. La prima volta che l'ho sentito è stato durante la visione di un film scioccantemente bello: "Sympathy for lady vengeance". La mia scarsa cultura musicale non mi ha fatto riconoscere il pezzo, ma proprio la lacuna mi ha messo sulle sue tracce. Quando mi è stato spiegato di chi era l'ho trovato e ascoltato in più versioni. Nel virtuosismo di un violino pazzo, questa breve composizione mi ha spiegato come sia essenziale e al tempo stesso futile ciò che stiamo facendo, come il cinema sia assolutamente inutile a molti e al tempo stesso sia quasi tutto per alcuni. Come la vita sia fugace e pressoché priva di senso e forse proprio per questo così unica e sublime. Un capriccio appunto.

1 commento:

  1. è sempre piacevole leggere i tuoi scritti...

    una momentanea fuga dalle banalità del quotidiano

    grazie


    tyler durden

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