mercoledì 1 settembre 2004

hanno come ali


sono pensierose e aprono le braccia sottili


incrociano per un attimo gli occhi, non saprai mai se con te.


e tu vorresti ghermirle e sapere del loro sapere senza nemmeno parlare.


Oppure esser tu stessa creatura tale da sembrare tanto lieve


visione


Così zampettiamo silenziosi sui piani inclinati del nostro sentire. Ed ogni giorno che l’attracco sia lo stesso perdiamo sensibilità ai nostri morbidi polpastrelli


le mani sono marmo freddo e l’inverno non tarda a venire, gli occhi non vedono più perché il corpo si inganna in modo sottile ripetendo i gesti.


E pure la primavera esiste e non consiste soltanto nel momento in cui il corso del tempo muta dolcemente verso il bello, ma anche nell’opporsi al senso comune...remare in un’altra direzione.


Non vi è un mai, un sempre fermo come roccia, una soluzione che fermi lo scorrere, se accade ha sapore di morte e dissoluzione di sé.


Non è questo che ci insegnano i nostri occhi, ne le nostre labbra tanto simili a battiti d’ala, umide ed umili nel porsi al servizio del quotidiano e non di un altissimo cielo ne di un amore cristallino e inconoscibile.


 

(da “it’s not god to be in love” di Morbido Zampino edizioni alexzecat)

2 commenti:

  1. Non capisco se la raccolta è "Non è dio ad essere innamorato" oppure "Non è bene essere innamorati".

    Sarebbe meglio saperlo prima di stamparne 100.000 copie come avrei intenzione di fare.
    Suo
    EditoreGatto

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  2. credo morbido intendesse essere volutamente e voluttuosamente ambiguo, comunque essendoci una sola o...

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