venerdì 30 gennaio 2004

Un

Un’inquadratura seguita da un’altra



Se ti avvicini troppo non riuscirai a mettere a fuoco il soggetto. Ci deve essere una regola tra distanza e focale. Le cose troppo grandi non si vedono mai e se ci sei già dentro sono già troppo grandi. Scarrella indietro di un passo, la maschera che devi usare è larga ai lati e stretta in alto. Il soggetto lo tieni di profilo perché lo spazio è stretto o è una scelta registica? Una luce di taglio ci sta bene. Devi restare immobile il più possibile se vuoi cogliere al massimo anche un battito di ciglia. Hai una sinfonia di colori davanti a te, lasciali suonare in pace. Stai perdendo il fuoco perché ora un altro soggetto si è interposto. L’effetto è indesiderato, ma il risultato è gradevole e ti spinge a tenere alta l’attenzione ai particolari. Forse stai insistendo troppo su questo soggetto, non ti ci affezionare troppo… Così è troppo lunga, il pubblico penserà che fai cinema contemplativo o peggio sperimentale.







Il pubblico è il regista e ognuno contemplerà la propria vita come un’inquadratura seguita da un’altra.








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