venerdì 16 maggio 2014

Vale la pena vivere per…

Finalmente possiamo rendere pubblico un lavoro molto interessante svolto agli inizi di quest’anno. Il nostro cliente era un’entità molteplice ossia un gruppo di lavoratori impegnati a mettere in luce le proprie competenze per trovare nuovi sbocchi lavorativi. Il mio maestro del corso “Sofismi ed Eufemismi” sarebbe fiero di me per come sono riuscito a svolgere in positivo una situazione negativa come il dover cercare un nuovo lavoro, ma la verità è che questa iniziativa è stata molto ben accolta dai lavoratori. Almeno da quelli spagnoli. L’idea era quella di creare un sito che raccogliesse non solo tutte le informazioni classiche che possono interessare ai recruiter e alle aziende, ma anche una parte meno formale e più emozionale (qui il maestro del corso “S&E” andrebbe in sollucchero). E’ qui che siamo intervenuti noi con delle mini interviste con domande secche di natura “personale”. Il sito è stato ideato e realizzato da quei vecchi birbaccioni di Ideificio et Provantia. Il risultato è quello che vedete andando sul sito http://www.theeverlastings.com/

http://www.theeverlastings.com/


Per quanto riguardava Fairy Tails, come per ogni progetto, la preparazione è tutto. Così prima della trasferta a Barcellona abbiamo messo nel simulatore l’usuale cavia umana nonché seconda gamba dell’impresa Federico. E si è scoperto che chiedere il senso della vita a un essere senziente è quasi più difficile che chiederlo a un non senziente. In effetti, noi viviamo punto. Non ci chiediamo tutti i giorni il perché, altrimenti, forse, il tasso di suicidi metterebbe a rischio la nostra intera specie.

- Vale la pena vivere per?

- Ehhh… Aspetti. Lo sapevo né…

Mezz’ora dopo.

- Ce l’avevo qui sulla punta della lingua…

- Dica una cosa, qualsiasi cosa.

- No è che adesso che mi ci fa pensare, così valutando un po’ di cose… Cioè non è che valga poi tanto la pena di vivere… Addio.
L’intervistato saluta uscendo per la finestra.

Per evitare sgradevoli autodefenestramenti abbiamo mandato agli intervistati le domande con largo anticipo. Ora il nostro campione è troppo piccolo per essere rappresentativo e forse, appunto, un po’ troppo preparato. Sarebbe interessante chiedere, visto che siamo in tema di Europa, ai vari cittadini europei che cosa gli piace della vita, i propri interessi, i propri gusti e scoprire se siamo davvero un’unica nazione globale o esistono differenze più o meno significative. Nel caso, noi, siamo disponibili a filmarli… Tutti. Poi però il montaggio lo diamo da fare in Cina. 

Nel frattempo, in nome della trasparenza, pubblichiamo il test uscito dal simulatore.



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