martedì 13 luglio 2010

Così, per dire, ad esempio,

io se fossi dio, o anche solamente Harry Potter, proverei, per sollazzo, a mettere Cesare Cremonini al posto di Viggo Mortensen in “The road”. E  dopo una settimana, se fosse ancora vivo, vorrei chiedergli come se la passa il suo ottimismo decerebrato anni ’80.

- Allora, Cremonazzo! E’ questo il posto che ti piace e che si chiama mondo?

Non risponde. Ci credo: è appeso lungo una corda all’ultimo albero non ancora bruciato. Il suo gene non era abbastanza egoista da fargli preferire l’orrore della sopravvivenza al nulla (ma Cremonini non crede al nulla, crede che nell’aldilà tutti correremo in vespa 50 special con le ali sotto i piedi).



Bravo, forse avrei fatto lo stesso anche io, anche se al nulla ci credo, eccome. Viggo no. Viggo non si appende. Convinto che il mondo sia l’immagine di noi stessi cammina e avanza nella cenere. Un po’ come Woody, Buzz e compagnia. Cambia la tavolozza dei colori, ma siamo nello stesso cortile, nello stesso fottuto campo da gioco.




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