giovedì 11 marzo 2010

AlicezzZZzz
o delle dosi sbilanciate.



Di Alice di Tim Burton ricordo con gioia specialmente il trailer di TRON Legacy prima che iniziasse.

- "E’ come Samuel Beckett, sai io ne ammiro la tecnica ma non mi colpisce mai a livello viscerale"...

Tron, quanti bei ricordi. Avevo circa 11 anni e per quei tempi Tron era una rappresentazione molto affascinante del funzionamento di quegli strani oggetti che cominciavano a girarci intorno, i computer. Oggetti di difficile comprendonio allora e ancor più oggi. L’alba dell’uomo doveva essere più democratica. Chiunque era in grado di fare una punta da una scheggia di selce. Oggi scatoline e scatolotti parlano, vivono, ma cosa e come funzionino è ignoto a buona parte di noi e sfido qualcuno a costruire un cellulare funzionante in casa. Io tengo per buona l'ipotesi di un giapponese miniaturizzato dentro ogni oggetto elettronico di cui non comprendo il funzionamento.





In Tron l’idea che all’interno dei microprocessori vi fosse un piccolo mondo popolato di programmi senzienti era stata molto ben rappresentata graficamente. Come in un altro piccolo cult, “War Games”, l’estetica era funzionale all’idea, alla storia e ai personaggi. Perché poi un film è come una ricetta di cucina: i vari ingredienti dovrebbero essere dosati al punto giusto e anche un uovo in più o in meno fa la differenza tra una torta riuscita e una ciofeca indigesta. Così mi chiedo se il cuoco Tim non abbia perso l’intuito per le dosi, avendo messo un pizzico di narrazione in mezzo a etti di belle immagini tridimensionali. Per non parlare di Avatar... Ma appunto chissenefrega. Preferisco baloccarmi con 6 cose impossibili ogni giorno. Una potrebbe essere: speriamo che Tron Legacy mi emozioni come fece 28 anni fa l’originale.



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