martedì 2 febbraio 2010

UNDO, il film proiettato nella quarta dimensione.

Nella dimensione dell’irrealtà ci sono anche le visioni oniriche come questo film scritto in un’estate placida come solo il caos può essere. L’idea di girare i primi dodici minuti si dimostrò una bella e divertente sfida tecnica, ma non era molto utile a spiegare l’intera storia. Anzi, questa scena era così strana da poter essere controproducente: mi immaginavo lo spettatore sgomento chiedersi se non sarebbe stato quello il tono di tutto il film.
 
Così, carico del senno di poi, ho deciso di tagliare molto la prima scena e integrarla con alcune illustrazioni che mostrassero il futuro dei quattro protagonisti. Ci ho messo pure una controfigura a spiegare un po’ i concetti alla base del film. Tra le poche certezze della mia vita una è che questo non sarà il nostro primo lungometraggio realizzato. Magari sarà l’ultimo sfizio di una mente malata, ma intanto esso esiste... in una dimensione per così dire immaginaria, proiettato su uno schermo invisibile e sempre diverso. Quello della vostra fantasia.



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