lunedì 10 novembre 2008

DIRECTOR'S CAT.

Appunti di un viaggio nel presente.

Lo shuffle di iTunes è tutt'altro che casuale. Provate. E' più un treno che sa perfettamente quali fermate fare. Niente a che vedere con una decisione empirica o con il caso. Capire il caso per un computer non è semplice perché per un computer il caso non esiste o nulla esiste a caso.
Forse è da un dettaglio come questo che si potrà determinare l'esistenza di una coscienza o meno di un sistema meccanico. Lo shuffle di iTunes entrerà nell'elenco dei test Voigt-Kampff per distinguere gli orga dai mecca...

Per il momento, per quanto raffinati, gli esseri digitali si limitano a semplificare la realtà, a scansionarla e a renderla un ammasso sempre più ampio di bit. L'idea di fondo è che più bit abbiamo e più siamo vicini alla realtà. Ma il bit è per sua definizione un modo manicheo di interpretare il mondo, bianco o nero, un talebano elettrico.

Così è una telecamera digitale: un occhio che scansiona la complessità del mondo e cerca di ordinarla per file di numeri. Lo sforzo è renderlo sempre più vicino al nostro analogico organo visivo. Avevamo trovato con la chimica della pellicola uno strumento quasi perfetto, ma il nostro occhio è elettrico e quindi più vicino a un sensore ccd che a un nitrato d'argento. Per quanto...

Le telecamere digitali campionano, estraggono, riducono, perché ci sono troppe informazioni là fuori e occorre rimpicciolirle per metterle su un hard disk. Il semplice passaggio da un'immagine a definizione standard a una “full HD” comporta il passaggio da 0,5 megapixel a 2,1 megapixel. 4 volte l'informazione precedente. Fossimo nel campo della fotografia saremmo ancora alle rozze macchinette di cinque anni fa, ma quando i fotogrammi piovono per 25 volte in un secondo anche 2 megapixel possono fare male (o fare molto bene).
Me ne sto accorgendo con la nuova camera che gira in HD (full). Quando apre l'occhio guarda il mondo prelevando campioni a 19bit su un'ampiezza di 1920x1080 pixel. Poi riduce il colore a 4:2:2 e infine comprime il tutto a 8 bit con un codec DVCPRO. Che significa tutto ciò? Poco o niente. Solo che se poi fai un trasferimento su pellicola e te lo spari su uno schermo 3x6 metri puoi raccontare agli amici di aver girato con una 16 millimetri. Chissà perché poi uno dovrebbe vantarsi di fare una cosa vecchia di 80 anni con un oggetto nuovo di pacca...

Che alla fine poi non c'è tecnologia al mondo capace di restituirti il piacere di trovare un gatto nella sacca del cavalletto... Ma proprio nessuna...
 




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