martedì 23 ottobre 2007

Kathmandu sotto un Bungalow Fumante.

Esistono alcuni momenti di calma e altri momenti di svolta anche nella breve vita di un cortometraggio. Ieri è stato un momento di svolta.
Mi sono infatti incontrato con i ragazzi di Smoky Bungalow, una neonata casa di postproduzione 3D, per consegnargli una manciata di frame del nostro ultimo corto “Kathmandu”.

Per quanto posso capirne io il 3D è una di quelle pozioni magiche che permette di dar vita ai tuoi sogni più sfrenati senza incrinare il realismo dell'azione.  Esso permette quindi allo spettatore di mantenersi in uno stato di sospensione dell'incredulità (suspension of disbelief) che tradotto significa dargli in pasto qualsiasi assurdità facendolo godere.

Nel nostro caso l'apporto del 3D serve a dare un senso  compiuto (v. Nello spazio di un secondo) al nostro corto tramite l'apporto di invisibili, ma significativi tocchi di magia digitale. I ragazzi mi hanno già mandato un primo elaborato e ne sono rimasto veramente colpito. E' la prima volta che utilizziamo questo tipo di effetti in un corto. Finora ci eravamo limitati a un compositing 2D anche un po' rozzo. Kathmandu pertanto oltre a essere il nostro primo corto girato anche in pellicola e in HD sarà anche il primo a godere di una cura 3D...

Di seguito il reel dei ragazzi che sotto il Bungalow Fumante stanno operando Kathamandu.

 

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