martedì 2 ottobre 2007

THE BOURNE FANTASY
storielletta autunnale.


Di fronte ai suoi occhi un vuoto nero colmo d'acqua. Il vulcano sprofondò il centro dell'isola lasciando una sottile crosta a picco sul mare. Jason è sdraiato ventre a terra sul bordo della terrazza, avvolto dalla notte, anch'egli appena intuibile per via della tuta occultante che gli impedisce di sentire il caldo, il freddo e la brezza marina. Trecento metri più in basso ancorata a una boa luminosa l'oggetto delle sue attenzioni: il piroscafo  “Baryshnikov”.  Russo, naturalmente.


Trentaquattro metri di acciaio bruno dotato di ogni comfort compresa una piattaforma per l'atterraggio di un elicottero. Jason impugna il microfono direzionale K6 e ascolta i suoni provenienti dall'imbarcazione. Questa è illuminata a giorno. Anche sott'acqua dei fari sommersi creano un alone di luce azzurra che degrada nell'oscurità marina. All'improvviso la discussione si fa animata. Jason prende il binocolo, ma le luce si spengono lasciando solo le stelle a squarciare la notte.


Jason indossa gli occhiali termici. Con questi identifica due figure rosso fuoco muoversi lentamente verso la poppa della nave. Trasportano un corpo il cui colore è un arancione spento. Rapidamente i due uomini gettano il corpo in mare. I motori si accendono. Jason si alza di scatto, è in piedi sul bordo della terrazza. Il vento è più teso. Jason apre una sacca e comincia velocemente a montare quello che sembra a prima vista un grosso aquilone. Nel mentre tiene le orecchie attente ai movimenti che provengono da sotto. Il piroscafo sta tirando su l'ancora. Ormai il deltaplano è pronto. Jason, si allaccia gli ultimi ganci, prende la rincorsa e si tuffa nel vuoto...

Frank finì il suo vino nel bicchiere. Di fronte ai suoi occhi un vuoto nero. Margaret, sua moglie, si affacciò sulla porta finestra del balcone posto all'ultimo piano di un grande palazzo di periferia.

Frank, dai torna dentro che fa freddo.
Sì amore, arrivo subito – Disse Frank.

Frank si appoggiò alla balaustra della terrazza e guardò in basso. Il solito marciapiede sporco pieno d'auto in sosta.

Chissà se Jason se l'è cavata, pensò Frank. Poi tornò in casa chiudendo dietro di sè la porta finestra.

Fine.

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