sabato 18 febbraio 2006

Per rendering* l’idea.


Ho appena lanciato After Effects in un rendering che egli stima di terminare nelle prossime 13 ore. L’esperienza mi porta a dire che le stime di After Effects sono come i preventivi dell’idraulico: sempre errati per difetto. Prima di stanotte quindi il pane filmico non sarà sfornato. Questa attesa forzata in realtà ha i suoi pregi. Mentre il pc è impegnato a calcolare i fotogrammi posso dedicarmi ad altre cose più piacevoli tipo giocare con Harlock, leggere un racconto giovanile di James, dormire davanti al curling o capire chi diavolo mi ha mandato il seguente sms: “x il programma di corti che sto organizzando devi chiamare Claudio al numero… ciao Chiara”.


La memoria a sifone.
Il numero del mittente mi è totalmente anonimo, ma questo non vuol dire perché il mio cellulare fu acquistato qualche mese dopo l’entrata nel terzo millennio e quindi ha una rubrica molto limitata e che io devo costantemente cancellare per farci stare i più noti. Neanche il nome mi aiuta. Di Chiare ne conosco tante, ma nessuna che io sappia sta organizzando un festival di corti. Eppure il tono sembra di qualcuno che mi conosce e sembra quasi che il messaggio faccia parte di un dialogo già iniziato. Allora chiamo così mi tolgo ogni dubbio. Non è raggiungibile al momento e quindi, mentre Orson renderizza, vado a prendere il tram. Mentre sono sul tram diventa raggiungibile. Mi identifico con una certa circospezione. Vediamo se scopro dalla voce o da dei dettagli chi è. Niente. Lei invece sembra conoscermi da millenni e dice “ti ricordi?”. Buio pesto con fagiolini e patate. Ammetto con un certo imbarazzo: “Non mi ricordo nulla, ma di cognome come fai?”… Il tram curva sferragliando e mi perdo il cognome, ma per non sembrare totalmente idiota rispondo: “aaaahh ho capito”. Nel marasma, fortunatamente, apprendo che la ragazza è di Roma e quindi vi sono poche probabilità che la incontri. Mi dice qualcosa riguardo a una rassegna di cortometraggi di cui evidentemente dovrei essere a conoscenza e che devo mandare i nostri corti a Claudio. Sono nel panico più assoluto perché se ora scopro che pure Claudio mi conosce posso diagnosticarmi l’alzheimer a soli 34 anni, qui, all’altezza di P.zza Cairoli. Claudio non mi conosce, ma quando riattacco mi vengono i peggio pensieri. Oggi era un concorso per corti, ma domani potrei aprire la porta e trovarmi una donna con un bambino per mano di cinque anni che dice: “Gianfilippo saluta papà”.
(Urlo con ripresa a partire dall’oscurità interna della trachea a risalire fino al soffitto).


Con la memoria non ho mai avuto un buon rapporto. Anche quando facevo l’avvocato dovevo scrivermi tutto e persino fare dei ritratti a matita dei clienti che incontravo perché altrimenti, qualche secondo dopo, mi sarei dimenticato della loro esistenza. Alcune cose però me le ricordo benissimo. Ho una sorta di memoria a sifone. Solo una piccola parte del flusso di coscienza rimane reperibile. Il resto finisce nello scarico della vita e l’impressione è che non possa mai più tornare. L’impressione è che a superare il sifone siano soprattutto i ricordi inutili o poco allegri. Magari un giorno tutto riemergerà come una sorta di mostro della laguna, ma per ora la cosa non mi dispiace del tutto. C’è chi deve seppellire con grande fatica il proprio passato o negare il presente per poter andare avanti. A me semplicemente “tutto scorre” come se i miei neuroni fossero ricoperti di teflon. E’ un bel vantaggio per mantenere i rapporti umani. Quasi sempre infatti i primati ti deludono. Con il neurone in teflon la delusione non si attacca. E via coi rapporti cordiali con amici bastardi, ex fidanzate un po’ zoccole e parenti invadenti. Naturalmente, dato che anche io posso deludere altri spero che anche questi abbiano il cervello teflonato. Oggi spero che lo abbia almeno Chiara qualcosa…


(fine prima parte. Nella foto Syphoon-Filter: l'idraulica solida).


* render: è una parola che associata al contesto assume svariati significati. Nel gergo computerese si intende l’operazione di calcolo necessaria ad elaborare un’immagine o un video.

2 commenti:

  1. certo.. sono d'accordo.. cioè, volevo dire.. ma che c'entra ? mi sembrava di ricordare che questo blog fosse dedicato al modellismo.. o forse alla ferrari ?.. ma scusa.. tu non sei ale, il ragazzo padre, quello del figlio in provetta ? quello della pizzeria in via canonica ?... io sono l'idraulico, il papà di chiara.. va che domani devi andare a prendere gianfilippo a scuola..

    il lavandino all'ikea lo riporto io..

    oddio sto male, ho una crisi di astinenza... ho bisogno della mia dose di teflon


    tyler

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  2. Ciao, mi chiamo marcolino e volevo dire che gianfilippo, ossia il mio fratellastro è gobbo e piscialletto, mentre io sono carino e simpatico.

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