martedì 16 dicembre 2003

Bambini è uscito L...


Bambini è uscito Lego Cacoland!
(la mia città a grandi cubi)




Nei giorni scorsi ho avuto il Visto, rarissimo, per uscire da Big Caco per ben 3 giorni.


Quando esci dal Caco anche solo per poco il ritorno nel ventre appiccicoso è sempre un po’ spiazzante. Ma ci si riabitua in un attimo. Prima di non farci più caso ho preso qualche appunto.



Nella tipica giornata primaverile che contraddistingue i nostri luminosi inverni si viene investiti dal sorriso abbagliante dei cachesi. Il cachese riesce ad esprimere la stessa aria di ebbra felicità e gioia di vivere in qualsiasi condizione climatica. Dai meno 10 ai più 37 apprezzerete sempre la dentatura di un cachese. Schiere di documentaristi del Discovery Channel da anni si contendono un tale privilegio vanamente, ma io l’ho vista, lo giuro.


Per contrastare una tale carica di simpatia mi fiondo nell’edicola/farmacia e chiedo 2 antidepressivi: “un Linus extraforte e un Rat-Man plus”. Vaccinato, posso affrontare i miei concittadini.


Alla fermata del tram, un gruppo di persone che non si conosce inizia festosamente a discutere e scherzare. Ovviamente non è mai successa una cosa del genere a Big Caco, ma volevo vedere se ci cascavate.


Piuttosto, una gioiosa vecchietta mi infila la sua gruccia nella caviglia in modo da catapultarsi più rapidamente sul tram n. 3 - direzione Bausan.


Il mio ingresso nella società dei viaggiatori viene a stento tollerato, (forse perché dimentico sempre lo smoking), c’è chi mi ignora leggendo giornali con la faccia di Babbo Natale a tutta pagina (we got him), chi i libri su Babbo Natale (how we got him), chi mi squadra per capire se nascondo da qualche parte un bicchiere di carta di mac donald’s (forse perché oggi ho messo lo smoking).




Quanti luoghi comuni uno in fila all’altro direte (non c’è niente di meglio di un luogo comune espresso con una frase fatta). Ma io rispondo: mal luogo comune mezzo gaudio comune. Del resto anche il Grande Caco è un Comune e pure un luogo… Dio erano anni che desideravo dire questa cazzata ed ora grazie al Blog posso. Potete farlo anche voi. Grazie Blog.




All’altezza tra via Torino e P.zza del Duomo, una sedicente sedicenne mi scoppia un mega babbelgam sulla faccia e poi attraversa la strada. Sarà il momento più alto di comunicazione sociale della mia giornata. Così raccolgo la gomma che mi è rimasta sugli occhiali e la ripongo nell’apposito cestino dei Ricordi Cari.


La discesa agli inferi del CacoMetrò n. 1 (detta la “Linea Rossa” perché realizzata sotto una giunta bolscevica) è costellata di tentazioni (come ogni buon infero che si rispetti). Da ogni angolo spuntano tette, culi, labbra di donne Geneticamente Modificate (W gli OGM!!). Nella città sessualmente più repressa dell’intera penisola dei cachi, vi promettono di trombare acquistando un cellulare, un aspirapovere, aprendo conti bancari, e naturalmente indossando il buon vecchio intimo che a natale va sempre a ruba. Salvo che quando tornate a casa e lo fate indossare alla vostra metà, un’inevitabile conato da confronto vi assalirà, rovinando un poco l’atmosfera. La sirena tettuta MeganVodafoneGale mi chiama da un cartellone rotante e mi avvicino così tanto per capire come faccia a non avere un solo punto nero su tutta la faccia da attirare l’attenzione della buoncostume.



Sul Cacometrò mi siedo tra un suonatore di violino e una sciura che si ostina, nonostante il surriscaldamento globale, ad esibire un cappotto fatto di topone morbidone. Immediatamente mi arriva al naricio un acre odore di umano putrefatto. La signora ammicca con lo sguardo come ad dire “che spusa sti negher”. Appena la signora scende alla sua fermata torniamo tutti a respirare.



Per una serie di coincidenze mi ritrovo sul Cacometrò n. 2 (detto anche “Linea verde” perché realizzata con evidenti economie: i sedili sono incollati direttamente al motore, contribuendo così alla copiosa traspirazione del viaggiatore). Il verme verde ad un certo punto emerge in superficie. All’orizzonte io e un simpatico signore vediamo del fumo nero salire. Per fare una battuta dico “vedrà che hanno abbattuto Babbo Natale”. Il signore è però sinceramente allarmato e mi parla frenetico di un certo Bin qualcosa che avrebbe fatto cose terribili e altre ne avrebbe fatte di lì a poco. Forse mi sono perso qualcosa negli ultimi tempi, ma, da interista, salto d’ufficio la pagina sportiva. Mi dice pure: “non vedo l’ora di arrivare a casa”. Ed io comprensivo per la sua psicosi: “eh ma per scartare i regali c’è tempo”.
Insomma, il Grande Caco è sempre un gran posto dove vivere. E’ un Caco da bere. Tutti i giorni.



Vostro


Alexthecat








1 commento:

  1. Ciao, sto facendo un sondaggio sul cinema. Mi piacerebbe che partecipassi. Vieni a trovarmi se ti va! Valerio.

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