Magic Troupe (la vita, la morte e le cicale).
Le vie del cinema sono infinite essendo esso una musa, una dea o forse una chimera. Così capita che alcuni di noi si trovino a scalare una montagna affacciata sul mare, caricando la preziosa attrezzatura su una basculante teleferica per poi trovarsi nello stridio delle cicale a cogliere il canto argentino della nostra Soprano preferita, una vera Attrice, mai diva... Il terreno senso della gita ci viene trasmesso dall'intervallo tra una ripresa e l'altra costituito da una lunga tavolata unita dallo sgranocchiar di un ottimo asado, un movimento mandibolare che accomuna bambini, adulti, cani e vespe... giusto per ricordarci che tutti quanti viviamo su una stessa barca e la materia che ci costituisce è per lo più la stessa. Tutti infatti sudiamo copiosamente, vespe comprese. Del regista non parlerò perchè non dovrebbe essere mai inquadrato, specie l'ascella, ma mi ricordo perfettamente il sudore della seconda camera, o aiuto regista o Federico. Un sudore antico, fraterno, che si mescola nel lazzo gioviale e intelligente... l'ideale compagno di giochi e più non saprei dire chè l'inespresso val molto più del detto o scritto. Il sudore di Max, il re del riflesso, del gioco di luce e delle ombre proiettate è di sapore malinconico, del tipo "Cristo non partire", "non andare, vai, non restare, stai"... etc. etc... Suda per dimenticare, o per ricordare l'altrui sudore. E tutti insieme, con cinico affetto, gli ricordiamo che "sarà la prima che incontri per strada che coprirai d'oro per un bacio mai dato, per un amore nuovo". Un po' come accadde per "lingua pelosa Fabiano", il nostro magnifico tecnico del suono, detto anche Farnesina per le sue doti di fine diplomatico. Probabilmente fu la sua capacità di non usare giri di parole a colpire la sua fidanzata (le prime parole che le rivolse furono "ci stai o mi farai solo perdere un sacco di tempo?"). Ella persino ambisce a sposarselo, mentre tutti noi ambiremmo a sposare lei... ma lei è troppo affascinata dall'eloquenza del Foniko che ci elargisce giochi di parole del livello "occhio per occhio sessantaquacchio"... In effetti non c'è competizione. Sudano, anche per solidarietà, anche Alisha e Sara, le due scerpa provenienti dalle ande apposta per sollevare come fuscelli treppiedi ed aste microfoniche. Osservano stranite lo svolgersi degli eventi, ancora non consce di essere finite nel meccanismo ordito dal Grande Burattinaio, Signore degli elementi e delle piante, che nulla teme fuorchè cipolle e pomodoro.
Alla sera, con gli aloni di sale sulle camicie, La Troupe ride sfiancata davanti ad un gelato ai frutti di bosco... anche per oggi la squadra è costretta a sciogliersi. Occorre almeno farsi una doccia prima della prossima inquadratura.
P.s.
Tutto questo è dedicato a mio fratello che è figlio unico perché è convinto che Vieri non può passare al Milan, ma ha trovato il coraggio per farsi operare a Palermo rischiando di rendere me figlio unico.
lunedì 28 luglio 2003
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