...e poi venne il tempo di chi ne aveva piene le palle, e prese quel che c'era, ciuffi d'erba, paletti e sogni, cartelli e foglie e scagliò tutto addosso a chi ne aveva troppo del resto.
E del resto le urla io me ricorderò bene come fosse ieri, erano così forti che cagliarono il latte per chilometri. Ma felici lo fummo per molti momenti di seguito.
Successe difatti come sarà, un fatto inaspettato ma naturale, qualcosa che si attende, la cacciata del ladro, la presa di coscienza.
Per quell'attimo preciso tutti avremo vibrisse e saldi principi, per quel momento abbiamo imparato la nostra parte.
E la sorte si era scritta. E scomparvero i venditori d'aria fritta. Vincono i buoni vincono i buoni...canzoni belle per le strade...
Ed io lo avevo abbracciato un caro albero nella confusione perche la testa non girerebbe e potrei avere sguardo limpido.
Ma non serve forse aspettare che accadesse, o non accadrà...
(da "profezie, felini, e altre facezie" di Morbido Zampino)
giovedì 5 giugno 2003
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